venerdì 13 luglio 2007

Panikkar chi???


"Per me, la cosa più importante oggi è il mito unificatore e il simbolo universale. Una volta era Dio. Penso che oggi sia passato. Il simbolo è la pace. Se dico Dio, si creano due fazioni. Se dico pace, sento una specie di “Si, va bene, pace con la terra, pace con gli altri, pace fra uomo e donna”. La pace è l'arte di non eliminare l'altro.
La vittoria non porta mai alla pace, mai. Ho esaminato, con i miei studenti, più di 8.000 trattati di pace che esistono nel mondo, e ritengo di poter affermare come dato empirico che la vittoria non porta mai alla pace. L'idea che ci possa essere una guerra che fa terminare la guerra non regge. La pace può essere il mito unificante per l'umanità di oggi. E questa pace implica, non la vittoria sugli altri , per noi democratici, la sinistra, la destra, i cristiani, i credenti, i qualunque, gli scienziati. Nessuno la fa da solo. La pace implica la collaborazione con, usiamo la parola, il ‘nemico'. L'unica cosa che porti la pace è la riconciliazione. In termini cristiani o religiosi si chiama perdono. Solo la riconciliazione spezza la catena del karma. Ma oltre alla tolleranza, questa pace vuole comprensione e la possibilità di considerare l'altro non come ‘altro', ma come parte di me stesso."



Chi e' Raimon Panikkar? E' un sacerdote catalano. Cattolico.

Il suo principale credo e' relativo alla costruzione di un dialogo tra le varie religioni e il suo pensiero fondamentale e' che non esiste un Dio che non sia tale se non per degli uomini.

E' canditato al Premio Nobel per la Pace 2007.

A lui i migliori auguri perche' lo ottenga.

A me un po' di fiducia in piu' sul fatto che nella chiesa cattolica ci siano anche persone come lui....

2 commenti:

Anonimo ha detto...

non dimentichiamo mai che di solito l'uomo per sua natura va alla ricerca del peggio e nasconde ciò che di buono c'è...comportamento stupido? penso di sì ma a quanto pare difficile da sradicare!!!

angelo.p ha detto...

concordo in pieno con quanto afferma quest'uomo speriamo davvero nel nobel